In occasione del primo sopralluogo al Santuario di San Paolo è stato notato che il muro di sostegno del pendio mostrava evidenti segni di cedimento e importanti crepe sull’arco di ingresso dell’edificio e sul portale di pietra.
Si è convenuto che fosse urgente un intervento di consolidamento del muro da eseguire prima di iniziare il restauro vero e proprio del portale.
Il manufatto in pietra tendeva ad espellere i conci, si erano formate numerose fratture strutturali lungo le lesene e la struttura dell’architrave. Inoltre la fragilità del materiale da costruzione utilizzato aveva reso frammentaria la lettura dei rilievi dei santi e degli altri ornamenti.
Una volta concluse le operazioni di consolidamento del pendio è stato possibile iniziare a programmare e progettare il restauro del portale.
Come prima cosa, è stata effettuata un’accurata analisi del portale per realizzarne un rilievo grafico e acquisire i dati utili per il restauro. È stato individuato il sistema costruttivo con la disposizione dei singoli conci di pietra e degli elementi di malta, sono state individuate le principali fratture ed è stata eseguita la mappatura del degrado.
Si è provveduto poi ad effettuare le operazioni di preconsolidamento: i frammenti di piccole dimensioni e le scaglie sono state incollate utilizzando della resina epossidica ad indurimento rapido al fine di non perderli durante le operazioni di pulitura e le fasi di smontaggio.
In seguito sono stati rimossi gli elementi e i frammenti distaccati e a rischio di crollo, sono poi stati puliti sul retro o nell’interfaccia della frattura.
Una volta completata la messa in sicurezza delle porzioni di pietra più instabili, sono stati rimossi a secco i depositi superficiali incoerenti con pennelli e spazzole a seta morbida e un aspiratore. Le stuccature in malta o cementizie degradate e non più funzionali sono state tolte con martello, scalpello e microscalpello pneumatico.
Il bassorilievo di San Paolo posto sulla sommità del portale gravava sull’architrave e l’iscrizione mostrava evidenti segni di degrado. Nell’ottica delle operazioni di consolidamento è stato necessario rimuovere il manufatto smontando tutti i conci che lo costituivano.
Questa operazione ha portato alla luce un frammento di decorazione ad affresco risalente ad un periodo antecedente alla costruzione del portale, ma difficilmente collocabile cronologicamente vista la mancanza di documentazione storica.
L’architrave del portale era fratturato e deformato, è stato necessario smontarlo delicatamente sottoporlo ad un importante intervento di consolidamento con una prima operazione di fissaggio tramite un tessuto in fibra di vetro e resine epossidiche a lento indurimento. Con lo scopo di rinforzare l’architrave sono anche state realizzate per l’occasione e installate due staffe a T in acciaio inox.
Prima del rimontaggio del bassorilievo, per sostenerne il carico e migliorare la distribuzione alla sua base è stata inserita una barra in acciaio inox di rinforzo.
L’area della struttura muraria retrostante ai conci è stata bonificata, gli strati di malta decoesi sono stati rimossi, sono state eseguite iniezioni di malta idraulica e lo strato di rinzaffo è rifatto con malta strutturale a base di calce idraulica naturale, fibrorinforzata, stesa con spessori fino a 4 cm.
I frammenti smontati dell’iscrizione sono stati ricomposti mediante resine epossidiche e sono stati ricollocati sulla nuova malta di allettamento, sono quindi state inserite le staffe in acciaio.
La fase di consolidamento si è conclusa con iniezioni e stuccatura con malta a base di calce idraulica e sabbia di fiume in corrispondenza degli interstizi.
Le lesene presentavano numerose parti in stucco risalenti ad interventi precedenti per arrestare la perdita di materiale lapideo e limitare i cedimenti della struttura.
Durante le operazioni di restauro sono state rimosse le parti in stucco, sono state ricollocate in seguito alle operazioni di consolidamento, sono state eseguite iniezioni di resine epossidiche e le lacune sono state integrate con malte a base di calce idraulica e sabbia di fiume. Nelle zone che presentavano maggior degrado strutturale sono state inserite barre filettate in acciaio inox.
Si è quindi passati alla stuccatura e all’integrazione plastica delle superfici lapidee per rimuovere i depositi coerenti e tracce dei precedenti interventi di restauro.
La pulitura è stata eseguita con l’applicazione di resine a scambio ionico e acqua demineralizzata ed è stata ultimata a bisturi.
Infine è stato realizzato un secondo rilievo grafico del portale per fornire una documentazione dettagliata dei principali interventi eseguiti e per catalogarli in vista di futuri interventi.
2012
Aurigo (IM)
Parrocchia Natività Maria Vergine