fbpx

Chiesa di Sant’Antonio Abate
Costarainera

Restauro e recupero della torre campanaria e del tetto della chiesa di Sant’Antonio Abate

In seguito alla caduta di un fulmine, si sono verificati ingenti danni al campanile romanico dell’antica chiesa parrocchiale, dedicata a Sant’Antonio Abate.

La torre campanaria della chiesa ha subito la violenza del fulmine che, colpendo l’estremità della croce, è entrato all’interno della cella campanaria provocando un’esplosione che ha espulso la campana all’esterno della cella e causato ingenti crolli e dissesti. A subire maggiormente le conseguenze di questo evento è stata la parte sommitale della torre campanaria: il cupolotto e la cella campanaria; inoltre, i detriti scagliati con violenza hanno provocato danni alla copertura principale della chiesa e soprattutto alla copertura dell’abside.

I danni

Il cupolotto a cipolla, posto sulla sommità del campanile, presentava la parte superiore decoesa dalla muratura sottostante, ed era interessato da numerose e profonde fessurazioni.

Uno dei quattro lati della base del tamburo risulta lacerato ed aveva una delle catene in legno spezzata.

La cornice lapidea costituita da 7 archetti pensili per ogni lato presenta tre archetti pensili mancanti sul lato est ed uno sul lato sud, inoltre, il concio d’angolo era decoeso dalla muratura.

L’arco della Cella Campanaria, lacerato sullo spigolo est, era interessato anche da una grave lacuna ovvero una pietra di spigolo mancante probabilmente scaraventata a terra insieme alla campana.

La copertura dell’abside si presentava con il manto in ciappe frantumato dal peso dei detriti caduti dall’alto e la copertura principale si presenta anch’essa con alcune porzioni frantumate dovute alla caduta dall’alto dei detriti.

Gli interventi

In seguito a un rilievo fotografico e  una mappatura del degrado, la squadra Formento ha consolidato la muratura di pietrame e mattoni, mediante ricucita muraria, con metodo cuci e scuci, con mattoni  e materiale lapideo, anche recuperato post dissesto, il tutto messo in opera con malta di calce.

Successivamente è stato eseguito il restauro del cupolotto a cipolla mediante ricostruzione e consolidamento della muratura, il rifacimento dell’intonaco e la realizzazione di finitura in cocciopesto.

In seguito vi è stato il ripristino delle catene mediante la fornitura e la posa in opera di nuovi elementi  in acciaio.

E poi la ricostruzione del cornicione lapideo e degli archi pensili con malta di calce e porzioni di pietra di recupero mediante realizzazione di struttura in metallo posata in opera.

È stata poi predisposta la realizzazione di una nuova struttura metallica di sostegno all’interno della torre campanaria con la successiva pulitura, consolidamento e ricostruzione della muratura del tamburo e il rifacimento di intonaco e restauro delle decorazioni pittoriche del tamburo.

Infine c’è stato il sollevamento e la rimessa in pristino della campana espulsa e recuperata a terra, comprese le opere murarie e da fabbro necessarie.

Anni

2019/2020

Luogo

Costarainera (IM)

Committente

Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo -Segretariato Regionale per la Liguria

Category
Restauri