Chiesa dei SS. Giacomo e Nicola
Vasia

Il bene

Il bene restaurato è il campanile della Chiesa dei SS. Giacomo e Nicola a Prelà Castello, in provincia di Imperia, comune di Vasia.
Si tratta di un edificio di origini medievali del XV secolo.
Il cupolino invece, che corrisponde alla parte interessata dal restauro, è andato a sostituire la cuspide medievale e potrebbe essere della metà o fine del ‘500.

Il cupolino danneggiato

Il campanile è stato colpito da un fulmine nel luglio del 2019.

Questo ha comportato la rottura da un lato all’altro delle lastre di ardesia del cupolino, che con la caduta hanno frantumato le tegole sottostanti.

Interventi previsti

Il restauro ha previsto due differenti interventi: uno alla copertura del cupolino e uno al cornicione.

Il primo ha visto una fase iniziale di rimozione delle lastre di ardesia spezzate e dei detriti. Successivamente vi è stata la ricucitura e il rabboccamento con malta di calce idraulica delle parti di muratura eventualmente lesionate. Infine l’integrazione della porzione di copertura lesionata tramite fornitura e posa di lastre di ardesia sagomate aventi caratteristiche uguali a quelle originali.

L’intervento al cornicione invece ha visto in un primo momento la rimozione della porzione dello stesso in fase di distacco e la ricollocazione delle porzioni asportate. Successivamente è stata fatta la stuccatura delle lesioni previa pulitura delle parti ammalorate e la conseguente ricollocazione o sostituzione delle lastre di ardesia di gronda ammalorate.

Le criticità dell’intervento

Il problema logistico di arrivare a questa chiesa e al campanile è notevole:

• Il paese è sito su un crinale e la stradina che dà accesso alla piazza della chiesa è molto angusta. Quindi ci sarebbe stato il problema di trasportare i materiali fino alla piazza.
• In secondo luogo ci sarebbe stata la difficoltà di montare il ponteggio attorno al campanile, perché si trova a ridosso di un salto di 25 metri che non è accessibile tramite mezzi meccanici e nemmeno tramite strada, in quanto tutto attorno ci sono le campagne.

Lavorando in fune si è ridotto il numero di ponteggi e materiali per l’approntamento, e passando dall’interno del campanile si è potuti accedere direttamente al tetto.