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Ponte San Sebastiano
Loano

La storia del Ponte di San Sebastiano

Il Ponte di San Sebastiano è stato costruito nel 1961, è costituito da un unico arco in pietra e mattoni, i parapetti sono stati realizzati con una muratura in ciottoli di pietra sulla quale è stato posato un getto in cls come finitura.
Da alcune cartoline storiche è stato notato che una volta la nicchia dedicata a San Sebastiano si trovava al centro del ponte, sul parapetto a monte, era stata costruita in muratura di mattoni e intonacata, risultava agganciata alla struttura del ponte con blocchi di pietra ligure, il manto di copertura era formato da lastre di ardesia.
L’intonaco della nicchia era trattato con un intonaco liscio. La statua di San Sebastiano in pietra lumachella del Finale, risalente agli anni trenta del novecento.
Le stesse immagini attestano lo stato attuale del ponte nella forma e nei materiali conformi allo stato ottocentesco, ad esclusione del getto in calcestruzzo che ricopre il piano di calpestio e forma due piccoli marciapiedi alla base dei parapetti.

Il restauro e il risanamento del ponte

I lavori di restauro e risanamento conservativo del ponte monumentale San Sebastiano sono iniziati nel 2015, all’inizio sono stati realizzati saggi di asportazione della pavimentazione in battuto di cemento per verificare la presenza della sottostante pavimentazione originaria con l’idea di riportarla alla luce.
Una volta appurata la presenza della pavimentazione originaria in ciottolame, sono state completamente demolite le lastre in calcestruzzo dei marciapiedi laterali con tutte le cautele necessarie per salvaguardare il manto sottostante.

Dopo una prima analisi della pavimentazione del ponte, è stata individuata una rifinitura con ciottoli di media dimensione pressati su terra mista e ghiaia ed è stato rilevato il buono stato di conservazione della parte centrale. Presentava, invece, ampie lacune lungo i parapetti e nelle aree di collegamento tra il ponte e le strade di accesso.

Al centro del ponte è stata ritrovata la data di costruzione del ponte realizzata con piccole pietre stondate bianche su uno sfondo di pietro simili per dimensione e forma, ma di colore nero.

L’ipotesi progettuale è stata sviluppata nell’ottica di risanare e conservare le strutture storiche e di pregio del ponte per preservare questo manufatto e l’identità della città di Loano e dei suoi cittadini. Su questa linea si è inserita l’idea di ricostruire l’edicola del santo così com’era prima del crollo.

La reintegrazione della pavimentazione

Il criterio alla base dell’intervento alla pavimentazione originaria è stato la conservazione e reintegrazione per ampie lacune attraverso il recupero del materiale autoctono, dello stesso tipo per forma e colore.

La reintegrazione del pavimento è stata applicata nei punti in adiacenza delle strade di accesso al ponte permettendo di creare la congiunzione tra le strade e il lastricato del ponte, costruendo un manto nuovo che rispetta la tessitura e l’apparecchiatura del pavimento storico per renderlo distinguibile senza creare un eccessivo contrasto.
Su porzioni limitate è stato fatto un intervento di “cuci e scuci” per permettere di inserire degli elementi metallici necessari per la ricostruzione dell’edicola. La pavimentazione è stata sottoposta ad una pulitura a secco superficiale per la rimozione dei resti del battuto di cemento.

Per ovviare ad una superficie di calpestio sconnessa che rendeva difficile il passaggio dei pedoni, sono stati creati due marciapiedi in calcestruzzo architettonico, utilizzando come inerte materiali “autoctoni”.
Questo tipo di pavimentazione garantisce un aspetto totalmente naturale, una buona durabilità nel tempo e un’integrazione nell’ambiente con discrezione e armonia grazie alla colorazione base data dagli inerti.
Oltre al pregevole effetto architettonico, la pavimentazione garantisce ottime prestazioni meccaniche, migliore durabilità, ridotto rischio di fessurazione, maggiore resistenza ai cicli di gelo/disgelo, all’abrasione e agli urti. Il marciapiede a valle è stato allargato a 90 cm per permettere il transito di una persona in sedia a rotelle.

I parapetti sono stati portati ad 1 m dal piano d i calpestio ed è stato posizionato un corrimano per garantire il rispetto dell’altezza minima di sicurezza.

La ricostruzione dell’edicola

L’edicola è stata ricostruita in modo fedele per posizione, architettura e rifiniture in maniera tale da essere uguale all’originale pre-crollo. Per fare questo sono stati scelti mattoni pieni di malta idraulica a prestazione garantita e il tutto è stato rifinito da intonaco a base di calce, la tinteggiatura + stata a base di latte di calce. L’interno della nicchia è stato trattato con intonaco “ad encausto”.

La struttura portante ad arco è stata soggetta al rifacimento della muratura in laterizio mediante il recupero del materiale crollato e l’utilizzo di mattoni in laterizio murati con malta di calce idraulica ancorati alla struttura del ponte con spezzoni di ferro. La cementina provvisoria è stata utilizzata come appoggio per il posizionamento dei mattoni.

Anni

2015

Luogo

Loano (SV)

Committente

Comune di Loano

Category
Restauri