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Complesso di Santa Caterina
Taggia

Analisi preliminare

Durante operazioni di messa in sicurezza della cupola del complesso di Santa Caterina del Comune di Arma di Taggia, il personale specializzato nelle lavorazioni in quota (gli addetti sono tutti qualificati ed in possesso di abilitazione ai sensi del D.lgs n° 81/2008) ha effettuato un sopralluogo per stabilire lo stato di conservazione dell’intero manufatto. Nel corso delle prime analisi è stato notato che l’intero manufatto era caratterizzato da un forte degrado delle gronde in fase di distacco e a rischio di caduta.

Installazione della linea vita provvisoria

Le maestranze specializzate hanno installato una serie di ancoraggi provvisori di sicurezza fissati sulla copertura che hanno permesso di salire in quota fino alla cuspide, qui è stata installata una linea vita ad anello per accedere in totale sicurezza a tutte le porzioni della cupola.

Dopo una prima analisi visiva eseguita dopo il montaggio della linea vita provvisoria, è stato riscontrato che tutta la struttura presentava sia internamente che esternamente dei fenomeni di degrado dovuti all’azione fisico-chimica degli agenti atmosferici. Sono state constatati fenomeni di disgregazione superficiale e mancanze di materiali più o meno consistenti.

Dopo questa analisi preliminare del degrado sono iniziati gli interventi di messa in sicurezza descritti di seguito.

Operazioni di verifica sulla copertura

Verifica della copertura in ardesia della cupola e dei gradoni sottostanti mediante bussatura delle lastre e degli intonaci per individuare le zone maggiormente degradate o pericolanti.

Operazioni di messa in sicurezza

Rimozione delle squame e delle lastre di gronda perimetrali in fase di distacco o ritenute degradate a tal punto da essere a rischio di caduta.
Stesura di malte protettive idonee provvisorie in sostituzione degli elementi lapidei rimossi per garantire l’impermeabilizzazione della copertura.

Operazioni di pulitura e rimozione di parti distaccate

Rimozione delle porzioni di ardesia e delle parti di intonaco già distaccatesi e presenti sugli avancorpi sotto la cupola per impedirne la caduta.
Pulizia del canale di scolo attraverso la rimozione di foglie, aghi di pino e terra che impedivano lo scarico dell’acqua.
Sistemazione della rete metallica posizionata a protezione dei vetri.

Intervento sul prospetto nord

Rimozione delle squame in fase di distacco e rimozione delle stuccature danneggiate.
Restauro della copertura avancorpo con l’utilizzo della tecnica “cuci e scuci”.
Pulizia conversa di raccolta e sistemazione delle griglie di protezione dei vetri sulla cuspide.
Rimozione delle squame a rischio di distacco e rimozione di stuccature danneggiate.

Interventi sul prospetto est

Rimozione delle squame in fase di distacco e rimozione delle stuccature danneggiate.
Rimozione delle ardesie cadute sugli avancorpi sottostanti la cupola.

Interventi sul prospetto sud

Rimozione squame in fase di distacco e rimozione delle stuccature danneggiate.
Revisione e rimozione delle porzioni di gronda in fase di distacco e rimozione degli arbusti presenti.
Rimozione delle ardesie cadute sugli avancorpi sottostanti la cupola.

Interventi sul prospetto ovest

Revisione e rimozione delle porzioni di gronda in fase di distacco.
Rimozione delle squame in fase di distacco e rimozione delle stuccature danneggiate.

Tipo di analisi eseguito

Le zone interne del Complesso di Santa Caterina sono state oggetto di indagini stratigrafiche che hanno evidenziato la presenza di cinque strati sovrapposti su tutta la parete interna del prospetto interno lato est.

È risultato che il primo strato rilevato era caratterizzato da un intonaco di calce e sabbia realizzato in un unico livello, per uno spessore di circa 1 centimetro, sulle porzioni di muratura indagate, mentre il secondo strato presentava una finitura sempre a calce di spessore circa 1 mm.

Il terzo e il quarto strato erano interessati dalla presenza di coloriture a calce, rispettivamente di colore grigio e bianco ghiaccio. Inoltre in corrispondenza dell’interno della cornice, c’erano tracce evidenti di colorazione differenti (marrone scuro ed azzurro) riconducibili ad una decorazione diversa da quelle rinvenuta sullo sfondato della parete.

Il quinto strato, quello visibile attualmente su tutta la parete, era caratterizzato da una coloritura più recente di natura industriale di colore giallo-beige.

Anni

2018

Luogo

Arma di Taggia (IM)

Committente

Comune di Taggia

Direttore lavori

Luca Vercesi

Category
Lavori in quota, Restauri