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Chiesa di San Nicolò
Pietra Ligure

La Chiesa di San Nicolò di Pietra Ligure ha un grande spazio centrale rettangolare con cappelle laterali di diversa ampiezza, delimitata sui due lati corti dall’atrio e dal presbiterio rispettivamente fiancheggiati da due vani di accesso e da due cappelle.

Restauro delle superfici pittoriche del presbiterio e delle cappelle

Prima della messa in opera dei ponteggi e dell’inizio dell’opera di restauro sono stati eseguiti un completo rilevamento fotografico delle condizioni conservative ed una mappatura del degrado, seguiti da una dettagliata documentazione fotografica dei lavori.

Le superfici pittoriche del presbiterio e delle cappelle laterali prese in considerazione per l’intervento di conservazione e restauro, manifestavano differenti tipologie di degrado.

Dipinto interessato da fenomeni di condensa
Dipinto interessato da fenomeni di condensa
Distacco, disgregazione e polverulenza della pellicola pittorica
Distacco, disgregazione e polverulenza della pellicola pittorica

In prossimità delle aperture laterali della volta del presbiterio e delle cupole delle cappelle, è stata riscontrata come la migrazione dei sali solubili disciolti e trasportati dall’acqua piovana, e loro ricristallizazione, avesse provocato la disgregazione di alcuni strati pittorici e intonaci, con la conseguente perdita di porzioni dipinte.

Distacco, disgregazione e polverulenza della pellicola pittorica
Distacco, disgregazione e polverulenza della pellicola pittorica
Crepe, lacune e cadute dell’intonaco
Crepe, lacune e cadute dell’intonaco

È stato quindi eseguito un controllo della tecnica di esecuzione e dello stato di conservazione del dipinto murale. Sono stati rimossi i depositi superficiali incoerenti a secco con pennellesse e piccoli aspiratori. I depositi superficiali parzialmente coerenti sono stati tolti con l’utilizzo di spugne sintetiche e wishab; quelli parzialmente aderenti sono stati rimossi con acqua, pennelli e spazzolini morbidi proteggendo le aree circostanti.

Nelle porzioni di dipinto interessate da fenomeni di condensa i colori avevano perso la loro originale brillantezza e la polvere e lo sporco si erano fissati sulla superficie pittorica.
È stata completata la loro pulitura con spugne wishab e la stesura a pennello di acqua demineralizzata sopra un foglio di carta giapponese.

Sulle pareti del presbiterio e delle cappelle erano visibili, inserti metallici, cavi e tamponamenti (stuccature inidonee sia per configurazione che per composizione chimica) che sono state attentamente asportate, i ferri rimasti in loco sono stati opportunamente trattati.

Sono state rilevate tutte ridipinture a secco, con tempere industriali avvenute nel corso degli anni, la loro asportazione è avvenuta tramite impacchi determinati da saggi di prova, a bisturi e con vibroincisore.

Operazioni di consolidamento

L’adesione tra il supporto murario e l’intonaco di supporto del dipinto è stata ristabilita con iniezioni di adesivi riempitivi e le crepe sono state stuccate. La coesione della pellicola è stata restituita alle opere utilizzando il pennello con carta giapponese e resine acriliche, sono stati attentamente ricollocati piccoli frammenti di dipinti distaccatesi o a rischio di distacco.

Incrostazioni, ridipinture o strati aderenti alla pellicola pittorica sono state rimosse con il bisturi nel caso di strati parzialmente aderenti e previa applicazione di compresse di cellulosa imbevute di sali inorganici nel caso di strati induriti.

Infine le operazioni di pulitura sono state ultimate risciacquando le superfici con acqua distillata e applicando del materiale assorbente per rimuovere la polvere aderente al dipinto oltre che la rimozione dei residui di sali organici utilizzati durante le operazioni di pulitura con l’utilizzo di compresse di polpa di cellulosa.

Operazioni di stuccatura, reintegrazione e protezione superficiale

Le fessurazioni, le fratturazioni e le cadute degli strati di intonaco sono state intonacate, le superfici sono state oggetto di pulizia e di revisione cromatica dei bordi e integrazione, laddove necessario.

Il consolidamento delle fessurazioni e delle fratturazioni tra parti non separabili è stato effettuato con iniezioni di adesivi e, laddove necessario, con l’inserimento di perni. I detriti e i depositi all’interno della fessura e della frattura sono stati rimossi, i loro bordi protetti, sigillati, puntellati in vista della fine dei restauri.

Dopo la pulizia dei depositi superficiali incoerenti a secco con pennellesse, spazzole, spugne e aspiratori, è stata ristabilita l’adesione della doratura per facilitare le operazioni di consolidamento e pulitura.

La coesione degli intonaci è avvenuta con impregnazione per mezzo di pennelli,siringhe e pipette. Gli elementi metallici sono stati oggetto di trattamento di protezione per l’arresto dell’ossidazione in previsione di un ricollocamento.

Le lacune, le abrasioni e le discontinuità cromatiche degli strati di finitura sono state reintegrate per restituire unità di lettura dell’opera anche grazie all’individuazione e all’utilizzo di una miscela pigmento-legante più idonea e alla preparazione di tinte adatte.
Nelle aree in cui erano visibili cadute e abrasioni, si è provveduto a ripristinare la doratura con l’applicazione di oro zecchino in foglia.

Restauro dell’altare

Il restauro dell’altare della chiesa è iniziato presso un magazzino della Parrocchia di Villanova d’Albenga, un primo intervento di pulitura e inventariamento dei pezzi, accatastati negli anni precedenti e privi di classificazione, incluse alcune componenti dell’altare maggiore che era stato rimosso dalla Cattedrale di Albenga negli anni compresi tra il 1963 e il 1967.

L’inventariamento è stato necessario al fine di organizzare il trasporto e la successiva ricostruzione dell’altare nella Basilica di S. Nicolò a Pietra Ligure; le operazioni di trasporto sono avvenute a più riprese in concomitanza con il lavoro di ricostruzione.

La fase iniziale del restauro ha previsto un’accurata pulizia di tutti i componenti marmorei, una prima aggregazione di porzioni staccate o ricostruzione di porzioni mancanti o cavillature. Oltre al recupero dell’altare si è deciso di non utilizzare i gradini e la pedana, in quanto elementi di numero e dimensioni non idonei, ma di recuperare un “tappetino” marmoreo contenente decorazioni di diverse tipologie e colori.

Nella Basilica di Pietra Ligure, intanto, sono stati predisposti lo smontaggio della Mensa (unica porzione sopravvissuta dal 1971 dell’altare maggiore originario); del basamento cementizio (atto a costituire supporto per il nuovo altare) e dell’intera pedana con gradini. Sulla mensa è stato eseguita una demolizione controllata, al fine di poterla riutilizzare nella vecchia parrocchiale di Villanova d’Albenga, presso cui è stata trasportata.

Una volta ultimato il basamento cementizio armato, è iniziato il trasporto degli elementi dell’altare da ricostruire, è stato necessario costruire una struttura cementizia armata per l’aggregazione degli elementi marmorei e per garantire l’equilibrio statico della rinnovata costruzione.

Anni

2009

Luogo

Pietra Ligure (SV)

Committente

Parrocchia San Nicolò di Bari

Category
Restauri