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Chiesa succursale della Carità
Alassio

Il restauro della volta

Il restauro della Chiesa della Carità ha interessato la parte della volta in corrispondenza dell’ingresso, la struttura del solaio in legno e le decorazioni pittoriche della volta e non ha comportato l’utilizzo di procedure invasive, percussioni e vibrazioni dannose per l’edificio.
Il soffitto della chiesa è costituito da tre volte a crociera in canniccio intonacato, decorato e agganciato ad un solaio di legno.
Nelle fasi preliminari di mappatura del degrado è stato notato che le travi erano molto deteriorate e spezzate in vari punti anche per via di numerose infiltrazioni d’acqua verificatesi nel corso degli anni e per la realizzazione di un terrazzo soprastante non coerente con la struttura originale. Anche i dipinti della volta necessitavano di operazioni di pulizia e reintegrazione pittorica in più punti.

Le operazioni preliminari

Dopo l’installazione dei ponteggi sono stati eseguiti i rilievi necessari per indagare sullo stato di conservazione della struttura e fornire una mappatura completa del degrado.

Le operazioni preliminari al restauro, inoltre, hanno previsto una campagna di saggi stratigrafici delle coloriture direttamente sul posto al fine di rilevare gli strati di colore applicati nel corso dei vari interventi di restauro e la loro appartenenza cromatica.

Prima di eseguire lo “stacco” dei dipinti è stato elaborato un preciso piano di lavoro con il rilievo grafico eseguito su spolvero di tutte le decorazioni nell’area oggetto di restauro al fine di raccogliere tutta la documentazione necessaria per intervenire al meglio.

Grazie a questo è stato possibile localizzare le aree in cui effettuare i tagli, eseguendone il minor numero possibile senza intaccare la pittura originale, conservando così l’unità delle pareti e selezionando le porzioni di dipinto tra un travetto di sostegno e l’altro in maniera accurata.ù

È stata quindi eseguita un’accurata pulitura delle superfici pittoriche dalla polvere e dalle sostanze grasse per assicurare una completa adesione della colla utilizzata per la stesura delle tele (facing).

Le operazioni di stacco

Una volta preparate le superfici pittoriche da staccare, la prima operazione per la rimozione è stata l’applicazione di un intelaggio per sostenere e proteggere la pittura per tutta la durata dei lavori.
È stato poi steso uno strato di garza e uno o due strati di tela di canapa, a seconda delle esigenze. La garza, molto leggera e di cotone, è stata applicata a diretto contatto con l’opera per adattarsi perfettamente alla superficie, coprirne tutte le irregolarità e consentire alla colla di attraversarla con facilità.

Ogni tela è stata precedentemente lavata con acqua calda, tagliata e lasciata asciugare al fine di scongiurare possibili ritiri che avrebbero potuto non far aderire completamente la colla sul colore.

L’applicazione della garza è stata effettuata dal basso verso l’alto per evitare le colate di adesivo sulla pittura ed scongiurare la formazione di bolle d’aria. Una volta completata l’asciugatura, è stato quindi steso uno strato più grezzo di tela di canapa più forte e resistente, in grado di reggere maggiormente.

Per evitare contrazioni del prodotto collante durante l’intervento di stacco ne è stato impiegato uno a bassa concentrazione e con uno spessore consistente in maniera da non farlo essiccare completamente e facilitare le operazioni di restauro.

È stata quindi preparata una controforma per riprodurre l’andamento dell’intonaco, è stata realizzata con malta a base di gesso ed è stata applicata con una cazzuola direttamente sull’ultimo strato di canapa.
Sono stati poi messi in opera al suo interno gli elementi ripartitori su cui sono state fissate le legature per le superfici oggetto delle operazioni di stacco.
Sono state quindi eseguite delle incisioni lungo la superficie da staccare con l’utilizzo di un bisturi e di una sottile sega elettrica a mano lungo i bordi laterali della pittura. La porzione tagliata è stata rimossa con la relativa porzione di struttura di sostegno in canniccio per appoggiarla su una struttura di sostegno preparata in precedenza.

La superficie decorata è stata quindi liberata dagli strati di gesso, tela di canapa e garza provvisoriamente applicati per poi essere fissata alla struttura lignea.
La fase della ricomposizione della volta è stata preceduta dalla rimozione dei detriti in corrispondenza del taglio dal consolidamento delle travi interessate da fenomeni di rottura e dalla sostituzione di quelle in degrado avanzato.

Il restauro delle superfici pittoriche della volta

Dopo le operazioni di pulitura e preconsolidamento preliminari, è stato eseguito il consolidamento dell’intonaco dipinto con iniezioni nelle fenditure di resina acrilica in emulsione o soluzione e, per i distacchi maggiori, sono state eseguite iniezioni di malta liquida adesiva priva di cementi ed è stata fatta un’accurata pulitura delle eccedenze.

La patina scura di polveri e nerofumo che copriva la volta è stata oggetto di operazioni di pulizia con tamponature con spugne wishab. I sali solubili sono stati rimossi con impacchi assorbenti di carta giapponese con polpa di legno e acqua deionizzata a più riprese. Laddove necessario, poi, la pellicola pittorica è stata fissata con l’applicazione di resina acrilica in emulsione a bassa concentrazione applicata a pennello con carta giapponese.

La stuccatura delle crepe e le cadute di intonaco sono state stuccate con malta fine a spatola e le abrasioni di colore sono state integrate con accurate velature di colore all’acquerello tramite la tecnica del rigatino e dello spuntinato.

Infine, tutti gli elementi metallici come perni, grappe, staffe, chiodi ossidati e degradati sono stati rimossi, quelli da lasciare in sede, invece, sono stati oggetto di trattamento in loco, dopo la protezione delle superfici vicine.

Anni

2012

Luogo

Alassio

Committente

Parrocchia Collegiata S. Ambrogio

Category
Restauri, Ristrutturazioni
Tags
restauro, Ristrutturazione